Il primo luglio debutta a Caracalla con la regia di Damiano Michieletto un pezzo che fu al centro di una querelle tra Nixon e Jackye Kennedy. «Papà aveva due anime, una contemplativa e l’altra estroversa. La sua bisessualità non fu facile accettarla in casa».
Mass di Leonard Bernstein divenne un caso politico, e fu sovrastata da pessime recensioni. Una messa che non è una messa ma un’opera, un musical con molta danza o più semplicemente un «taking place». Nel 1971 in America divenne un caso politico, e fu sovrastato da cattive recensioni. Ne parliamo con Nina Bernstein, la figlia minore del grande direttore e compositore, mentre si avvicina la prima assoluta italiana in forma scenica, di uno degli eventi dell’property, il primo luglio a Caracalla con l’Orchestra dell’Opera di Roma diretti da Diego Matheuz e la regia di Damiano Michieletto.
«Certamente sì, ci sono stata molte volte in passato, quando mio padre period presidente onorario dell’Accademia di Santa Cecilia. Ricordo una sua Bohème con tutti cantanti giovanissimi, e le estati a Positano da Franco Zeffirelli. Di questa produzione non so nulla».
Ma ricorderà quello che successe alla prima in USA…
«Io avevo 9 anni. Fu un momento molto doloroso per mio padre….